Posto fisso


In questo priodo ho solo il tempo per dedicarmi alle cose a m vicine. Mi è quindi solo rimbalzata la notizia a riguardo della dichiarazione di Tremonti per quanto riguarda il posto fisso nel lavoro, l’appoggio di Berlusconi e invece, le critiche piovute un pò da tutte le parti, PdL compreso.

«Riteniamo che la cultura del posto fisso è un ritorno al passato non possibile, che peraltro in questo Paese ha creato problemi» ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.

Non avendo seguito attentamente la discussione non posso esprimere un giudizio. Poi, a parte una brevissima parentesi lavorativa retribuita con busta paga, ho sempre dovuto “realizzarlo” per conto proprio il mio stipendio. Quindi mi intendo davvero poco di impiego fisso. Comunque avere oggi lo stipendio puntuale, le ferie garantite, la malattia pagata, la busta paga mi pare roba più da fantascienza. Sicuramente lui non può che essere felice se sente Berlusconi parlare di posto fisso.

7 pensieri su “Posto fisso

  1. Posto fisso, lavoro flessibile o sicuro precariato? Sarebbe senz’altro bellissimo potersi solo porre questa domanda, perché ciò significherebbe che trovare lavoro sarebbe n gioco da ragazzi, molto dinamico, veloce e sicuro, dando la possibilità di trovare occupazione momentanea, di un breve periodo o addirittura fisso. Un sogno per i giovani dell’ “Oggigiorno”. Infatti i ragazzi di oggi si pongono questa domanda: supponendo di avere anche specializzazioni in più settori, potrò mai trovare un lavoro? Il Governo sta parlando di lavoro fisso come valore che sta alla base della dignità umana. . In Italia, secondo l´Istat, i lavoratori senza posto fisso sono 2.214.000 su un totale di 23 milioni e 200 mila occupati. Circa un lavoratore su 10 in Italia è quindi “precario o flessibile”. Questo fa ben pensare sulla situazione attuale

  2. Tra precarietà e posto fisso, la scelta penso sia facile, scontata, posto fisso, con diritti e doveri. Cosa potremmo mai realizzare e come potremmo mai pensare di chiedere un mutuo per acquistare una casa di propietà senza determnate garanzie? Capisco la crisi, i vari problemi dell’economia attuale, ma non possono sempre e solo pagare i lavoratori! La precarietà posso capirla-accettarla ad un giovane che inizia a conoscere il mondo del lavoro, ma non posso capirla-accettarla che venga usata a lungo termine, contratti a 3 mesi, se ti va bene a 6 mesi..non maturando in realtà niente, contributi, ferie, premi. Non è vero assolutamente che coloro che hanno il posto fisso finiscono di <>, sbagliato, perchè tutti comprendono quanto sia importante avere una collocazione fissa, perciò si lavora meglio, producendo di più, con la mente libera dai ma, perchè, se, forse…Tremonti mi ha sorpreso, non sono quanto sono vere quelle sue dichiarazioni, però spero che qualcuno le ascolti e le faccia sue.. Il presidente dell’UDC Casini, è stato sempre vicino a queste problematiche, da tempo, non da ora, sappiamo il grande valore che da alla serenità famigliare, purtroppo il governo attuale non sembra interessato all’introduzione quoziente familiare, utile per le finanze sopratutto per le famiglie più numerose, ma sopratutto per poter dare una sicurezza econominca ai nostri figli.

  3. Piuttosto che polemizzare cercherei di discutere con argomenti validi. Mi sono stufato di annunci e dichiarazioni demagogiche, abbiamo bisogno di provvedimenti concreti atti a sostenere le famiglie e il mondo imprenditoriale. Delle note ansa piene di belle parole non ce ne facciamo niente. Io sono tuttavia fiducioso, in quanto ottimista per carattere, e credo che nel più breve tempo possibile queste dichiarazioni diventino realtà. Il posto fisso è un valore, su cui si fondano le salde radici per un futuro, per una famiglia. Credo che Confindustria dovrebbe modernizzare la sua concezione. Io che studio economia, credo che il posto fisso sia un investimento da parte dell’azienda. Un investimento in capacità, esperienza, che va curata con corsi di formazione, di aggiornamento per avere sempre un know how flessibile, che sappia adattarsi alle esigenze del mercato. Il personale qualificato è una grande risorsa, un capitale intellettuale che nonostante non dia luogo a manifestazioni economico-finanziarie, da grande importanza e qualità al ciclo produttivo. Credo che sia la carta vincente, o meglio un asso nella manica.Riflettiamo, e crechiamo di promuovere riforme atte a stabilizzare le famiglie, che solo tramite il lavoro, riusciranno a comprare i beni prodotti dalle aziende, mettendo in moto una sorta di circolo virtuoso dell’economia, che risanerà l’intero sistema. Perchè l’economia ci insegna che gli individui tengono conto delle aspettative, ovvero, se hanno una sicurezza, tenderanno ad avere più facilità e possibilità di spesa. Mattia Ventroni

  4. Ok, parto dal mio pensiero: credo che il lavoro flessibile sia un’idea importante, perchè permetterebbe, soprattutto ai giovani, di impegnarsi in un lavoro che piace di più. Ma non si può vivere una vita da precario, c’è il futuro in ballo. Per questo credo che sarebbe bene porre un limite alla flessibilità, per poi introdurre i giovani al lavoro fisso, alla base della costruzione di una famiglia, primo tassello della società. Questo è il mio parere.
    In ogni caso, c’è qualcosa che non quadra: ma Tremonti, fino a poco tempo fa, non la pensava diversamente?? E poi.. Posto fisso, ok. Avercelo un posto, fisso o meno. Penso sia l’ora di fermarsi e agire, piuttosto che parlare. Di demagogia ne fa già abbastanza la Lega, di quella di Tremonti non ne abbiamo bisogno. Noi cittadini vogliamo risposte, vogliamo aiuti concreti per le famiglie e le piccole e medie imprese, non parole.
    Marta

  5. Io sono assolutamente per il posto fisso. E’ vero che può essere positiva la flessibilità del mondo del lavoro, ma non nel modo in cui è strutturata in Italia. Negli Stati Uniti, ad esempio, la flessibilità coincide con la possibilità di cambiare spesso posto di lavoro, arricchendo così la propria esperienza professionale e avendo sempre nuovi stimoli lavorativi. In Italia, ne siamo consapevoli tutti, le cose vanno in modo assai diverso… se infatti si perde il lavoro, è davvero molto difficile trovarne un altro e spesso i datori di lavoro approfittano di questo per sfruttare i propri dipendenti i quali sono in molti casi costretti a subire perchè temono di perdere il lavoro e non trovarne un altro. Inoltre, in Italia la flessibilità implica una mancanza di fiducia da parte delle banche che non concedono prestiti a coloro che hanno contratti precari. Se si pensa che questi ultimi sono in genere i più giovani, si capisce come mai i giovani si sposano con sempre minore frequenza e, se si sposano, raramente lo fanno entro i trent’anni. Le famiglie non si allargano perchè, ovviamente, con un lavoro precario la maggior parte delle coppie non si sente di avere un figlio (quale futuro potrebbe garantirgli d’altronde se venisse a mancare il lavoro?). Credo che il lavoro non dovrebbe essere soltanto un mezzo per vivere, ma soprattutto un fine per la realizzazione personale… certo che, di questi tempi, è davvero difficile trovare un impiego che sia entrambe le cose!Spero davvero che la situazione lavorativa in Italia migliori… che speranza avremo se no noi giovani di farci un futuro?

  6. Ma non era Tremonti che fino a poco fa sottolineava l’importanza del lavoro flessibile in Italia per essere all’avanguardia sullo stampo americano? O forse semplicemente non si è reso conto che quello che c’è nel nostro paese ossia il precariato spesso viene spacciato per flessibilità! Tuttavia credo che il famoso “posto fisso” resti ancora oggi un traguardo fondamentale nella vita di tutti i lavoratori, ma che per noi giovani spesso è solo un miraggio. Perciò si all’attuazione di una logica di lavoro flessibile (ma veramente tale!) e ancor più si a una strategia per assicurare un lavoro a tempo indeterminato e con più garanzie nel tempo.

  7. Sono un ragazzo di 22 anni ,e penso di parlare a nome di molti giovani; mi trovo in mezzo a una situazione che nella storia non ha precedenti , forse parti della storia ci insegnano quanto abbiano passato i nostri antenati , parlo di nonni , bisnonni… e cosi’ via , ricordiamo poverta’ , malattie , dittatori , al giorno d’oggi ci troviamo in una societa’ , dove il valore che ci rappresenta , che manda avanti una famiglia , che fa girare tutto, perfino le nostre vite e’ sempre e solo uno: IL DENARO.
    Cresciamo rimpinzati di tanti di quei valori , regole , leggi , che a un certo punto , non capiamo piu’ cosa voglia dire liberta.. veniamo orientati in un cono comportamentale , che cerca di plasmarci e renderci tutti perfetti cittadini (idioti), privi quasi di reazioni . Poi , ti ritrovi a finire gli studi , ti diplomi , e con i piu buoni propositi , ti inserisci in quel che si chiama “Mondo del lavoro” .
    Da quando ho 16 anni ho lavorato , per 5 anni , ogni estate , finivo di lavorare , e d’inverno studiavo ; tra me , e me , ho pensato: Avro’ aquisito qualche dote , disciplina , senso del lavoro… poi , proprio quando arrivva il bello , tutto diventa piu’ chiaro , tre mesi , lavori non assicurato , (monti le antenne per le grandi multinazionali) , e vabbe’ , ci puo’ stare.
    Un annetto di attesa , e pensi: E’ arrivvato il mio momento… Nuovo lavoro , falegnameria , non sara’ il massimo , ma impari un mestiere , … secondo voi? Tre mesi , prendendo 500 euro al mese , per una ditta che prendeva appalti publici , (oltretutto non lecitamente) , senza assicurare , turni impossibili , e per lo piu , in un locale messo sotto sequestro da anni , per fallimento.
    Ennesima delusione.
    altro periodo di stallo , e dopo un annetto , nuova occasione , INCARICATO ENEL.
    Gia’ dal nome , ero contento… fino al momento che mi rendo conto , che , andare a casa di persone anziane , povere famiglie , e truffarli, facendo contratti , periziati in pochi minuti , per una societa’ che ha l’esclusiva nazionale , e’ veramente una vergogna.
    A questo punto mi sorge una domanda…!!!
    Perche’ , un politico , in media , prende uno stipendio , dieci volte superiore , a un qualsiasi altro dipendente statale..?? perche’ un operaio ha bisogno di 35 ANNI di contributi, mentre a un parlamentare , bastano 35 mesi…??
    Perche’ parliamo di crisi , quando e’ chiaro , che questo e’ un sistema sbagliato. Non ci sarebbero’ cosi’ tanti parlamentari se venisse tutto rimoderato , e forse , arrivverebbero piu persone umili a lavorare nelle file dello stato.
    A questo punto mi viene l ‘ ultima domanda: Ma se tutto cio’ , riesce a comprenderlo un ragazzo di 22 anni , perche continuiamo a esser gli schiavi di un sistema che non ci appartiene , sara’ perche’ mio padre e’ un operaio , e so cosa sono i sacrifici.. sara’ perche’ non mi sento u idiota , sara’ perche non ce ne frega niente di chi ci sia al potere , desta o sinistr , ci interessa solo vivere una vita dignitosa. L’italia e’ nostra. Fatevi un esame di coscienza.

    Firma
    UN ragazzo di 22 anni.

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